Ci sono pietanze che scaldano il cuore, oltre che i sensi. Ci sono pietanze che raccontano molto di noi, delle nostre radici e della nostra identità. La cucina teramana è ricca di piatti poveri, per usare un giro di parole, che proprio dalla loro povertà traggono quel sapore inconfondibile di cose buone, di genuinità e di casa.
Certamente tra questi piatti della tradizione va annoverata la zuppa di fagioli, certamente con le “cotiche” e il prosciutto, un vero piatto principe della cucina contadina, semplice e straordinario allo stesso tempo.
Beh, una trentina di anni fa, per mangiare un buon piatto di fagioli, il posto dove andare era di certo il ristorante “La Quercia”, a Morro d’Oro. La signora Nerina Pulcini, regina della cucina, proponeva la sua ricetta speciale: i fagioli allo zampetto di maiale.
La ricetta nacque nel 1972 e per i successivi 15 anni ha deliziato i palati di paesani e “forestieri”, che sono passati per il piccolo borgo per assaggiarla, magari accompagnata da un buon bicchiere di Montepulciano d’Abruzzo, prodotto nella cantina di famiglia!
Oggi il ristorante è chiuso e la ricetta, che pure ricevette diversi premi di enogastronomia, sembrava caduta nel limbo delle leggende…
Siete improvvisamente curiosi di assaporarla???
Bene! Ci sono buone notizie! Il 7 e l’8 ottobre, infatti, a Morro d’Oro si terrà una rievocazione della vendemmia, “Mosto d’Oro”! Quale migliore occasione?
Dopo una lunga chiacchierata con le signore Adriana e Sonia Pulcini, figlie dell’iniziatrice della tradizione ed eredi della ricetta originale, si è deciso di fare dei Fagioli allo zampetto il piatto principe delle degustazioni che accompagneranno i vini della Valle della Abbazie. Un ritorno in grande stile, e non un revival, con la speranza e l’intenzione di ridare vita ad una tradizione che non deve andare persa, perché tramanda la memoria del passato e si prospetta come una risorsa per il futuro. Le signore che ce ne parlano lo fanno con gli occhi quasi lucidi, di chi racconta la propria storia, con affetto e devozione. Ci mostrano i giornali dell’epoca, le copertine dedicate alla mamma Nerina e alla sua ricetta, la foto del papà nella sua cantina, con le personalità dell’epoca, mentre stringe l’ennesimo premio alla bontà dei piatti del suo ristorante, accanto alla moglie. E poi parlano della ricetta, chiedendo “Dobbiamo spiegare proprio tutto?” perché, in fondo, è la loro storia familiare che raccontano ed è giusto farlo con pudore!
Fagioli Cannellini, cotenna di maiale, finalini di prosciutto, un bel mix di odori dell’orto, un filo d’olio extravergine d’oliva, sale quanto basta, cottura lenta e tanta cura sono gli ingredienti per la zuppa ideale! Naturalmente tutti prodotti a Kilometro zero!!! Un segreto? Non mescolare troppo, o i fagioli si spezzeranno!
Se siete curiosi di assaggiare, fate un salto a Morro d’Oro e, dopo esservi goduti la vendemmia, potrete gustare i famosi Fagioli allo zampetto della signora Nerina, con un bicchiere di vino… a vostra scelta!
Ho piacere che la tradizione possa continuare e mi auguro di riuscire a fare un salto a Morro d’Oro.
Ho frequentato la saletta del prosciutto negli anni 70. Ricordo perfettamente quel piatto meraviglioso e i prosciutti e quelle lonze favolose, credo ormai introvabili. poi il montepulciano d’Abruzzo che per diversi anni, Pulcini, il proprietario mi portava in damigiane a Milano.
Dove si possono trovare quelle lonze?