Carnevale è la festa più divertente dell’anno, in tutta la penisola ci sono manifestazioni che, in vario modo, caratterizzano i luoghi o li rendono addirittura famosi.
Oggi il Carnevale, anche in Abruzzo, ha tratto ispirazione dalle sfilate di carri viareggini ma un tempo era un rito collettivo strettamente legato alla tradizione agricolo-pastorale in cui si distruggeva simbolicamente il periodo invernale per inaugurare la stagione primaverile. Il Carnevale era quindi un momento di transizione dal rigore dell’inverno alla rinascita della primavera.
Anche se i costumi e le modalità di festeggiamento cambiano, è ancora avvertita l’esigenza collettiva di vedere il mondo dei valori capovolto e, come si cita nel titolo, una volta l’anno è “lecito far pazzie”!
Il Carnevale tradizionale abruzzese metteva in scena una serie di motivi burleschi in cui si potevano intravedere legami con le rappresentazioni medievali, nelle piazze dei borghi veniva inscenato il processo a Carnevale, il trasporto del fantoccio al luogo dell’esecuzione, il pianto funebre della moglie e la lettura del testamento; vi era inoltre la confessione dei peccati e, tradizionalmente balli, maschere e il grande baccanale del martedì grasso.
Il Carnevale è stato da sempre una grande festa collettiva in cui il popolo è il vero attore principale.
A Pettorano sul Gizio (AQ) continua la tradizione del testamento di carnevale con la lettura, nella pubblica piazza, di tutte le malefatte del paese, i testi un tempo erano talmente arditi e riportavano vizi pubblici e privati che passarono alla censura del Maresciallo dei Carabinieri; dopo la lettura c’è l’incendio di Carnevale.
Una delle manifestazioni più longeve della nostra regione è quella del Carnevale d’Abruzzo a Francavilla al Mare (PE), arrivata alla sua 62° edizione è caratterizzata dalla maschera di Re Patanello che ha il compito di aprire la sfilata dei carri allegorici.
Anche il Carnevale popolare teatino riporta alle antiche tradizioni con il processo al re carnevale.
A Montorio al Vomano (TE) è caratteristico il “Carnevale morto”, qui il mercoledì delle ceneri si svolge la tradizionale veglia funebre, seguita dal corteo funebre per le vie del centro ed infine le esequie del Carnevale.
Tanti sono gli eventi che martedì 28 febbraio caratterizzano la regione e la provincia di Teramo, quest’anno molti organizzatori hanno deciso di festeggiare in maniera più sobria dopo le ultime vicende che hanno interessato il territorio: è questo il caso di Sant’Egidio alla Vibrata in cui non sfilano i tradizionali carri allegorici ma il Carnevale viene dedicato in particolar modo ai bambini. E i bambini sono protagonisti anche a Teramo, Torricella Sicura, Roseto e Pineto.
Oggi il Carnevale ha perso quel carattere spontaneo e non è più espressione libera del popolo ma è organizzato da associazioni e pro-loco, tuttavia, come in passato, si avverte ancora l’esigenza di spazi liberatori, di riappropriazione della propria creatività, togliendo per un giorno la maschera al potere e capovolgere la realtà.
E allora a Carnevale non ci resta che far pazzie dal momento che è lecito per un solo giorno!
Scritto da
Fabiana Di Domenicantonio
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