Arte e Cultura

Borgo di Appignano – Castiglione Messer Raimondo (TE)

Appignano

Nel borgo fortificato di Appignano,  frazione di Castiglione Messer Raimondo, troviamo Palazzo Pensieri che è stato realizzato tra il 1700 e il 1800, il Palazzo de Victoriis Medori – de Leone con piante di origini secolari e la chiesa di S.Pietro che presenta una facciata rettilinea racchiusa da due lesene angolari. Essa risale al XII sec., ma è stata rifatta nel XVIII sec.  Al suo interno tele di Giuseppe Prepositi. L’interno, a navata unica, è settecentesca, con  altari lungo le pareti.

Ad Appignano vi è in via Castello una torre quadrata costruita con conci di pietra lavorati a ricorsi regolari e provvista di scarpa.

Altre chiese sono  S. Maria Lauretana (resti della Chiesa del convento francescano) e la Madonna del Carmine sorta nel 1855 come ringraziamento per aver protetto la popolazione la peste.

Sul vicino Monte Giove sono stati rinvenuti i resti di un Tempio Italico risalente al II sec. a.C.

Un pugno di case abbracciate su un’altura che domina a Sud la vallata del fiume Fino. Un andirivieni simpatico e singolare di stradine, palazzi signorili, case in pietra, dai tetti bruniti dal tempo, balconi straripanti di gerani impazziti dal sole, mentre in lontananza il Gran Sasso svetta superbo a dominare le valli sottostanti: benvenuti ad Appignano, minuscola e graziosa frazione del Comune di Castiglione M.R.Il silenzio regna sovrano nelle stradine, infranto solo dal rumore del vento, mentre una sensazione di pace invade la mente. L’abitato presenta la tipica struttura del borgo incastellato. La cinta fortificata che la circonda è databile al XV secolo. In via del Castello è una torre quadrata. Interessante il palazzo della fondazione De Victoriis-Medori-De Leone, recentemente restaurato dalla attuale Amministrazione Comunale. Appignano è toponimo di formazione prediale dal personale latino “Apponius” con suffisso- “anus”. Da tempi remoti fu un passare tumultuoso di ricche dinastie. Il suo territorio appare infatti frequentato fin da epoca pre-romana (VI-V secolo a.C.), come testimonia il Sorricchio “…in Appignano abbiamo anche armille, ciondoli, tubetti bronzei del medesimo tipo e della medesima età di quelli della necropoli di Pretara presso Atri. Nell’anno 1268 “Arpinianum” risulta tassata per 4 once. Nel 1447 conta 21 fuochi, nel 1458 Giovanni De Adamis è signore del Castello di Appignano.
Fuori dalla cerchia muraria si trova la chiesetta della Madonna del Carmine, costruita su una precedente cappella nel 1885 come ex voto per aver la Madonna “prontamente liberato” Appignano dalla terribile peste di quell’anno. Dell’edificio più antico sopravvive un’acquasantiera a calice in pietra.
Nei pressi della fondovalle per Bisenti sono presenti i ruderi del convento di San Francesco dell’Ordine dei frati Minori Conventuali. Il 15 ottobre 1652 fu pubblicata la bolla “instaurandae regularis disciplinae”, che in pratica sancì la soppressione di ben 457 conventi in Italia, 28 in Abruzzo, e tra questi quello di Appignano. Rimane in questo luogo il senso del mistico, e quando si spegne il sole e si tinge il cielo di fuoco l’aria si riempie di profumi, si ode il canto sommesso di una preghiera rivolta all’Altissimo.
Nel penultimo week-end di agosto si svolge ad Appignano, ormai da otto anni, la sagra medievale “Antichi sapori del borgo” a cura della locale pro-loco. Oltre a gustare i piatti tipici del luogo, si può assistere a rappresentazioni teatrali itineranti, come la “caccia alle streghe” impersonata da stupende ragazze del borgo. Tutto si svolge in un’atmosfera di festa e spensieratezza: la suggestiva scenografia del Borgo fa rivivere per l’occasione il suo trascorso, con costumi e rituali che riportano, anche se per un solo istante, al passato. da tesoridabruzzo