La chiesa di San Giacomo Apostolo di Montefino di origini trecentesche, è collocata nella parte bassa di quello che era un centro fortificato medievale. Nel corso dei secoli ha subito varie trasformazioni: da semplice aula a navata unica, priva di presbiterio, si è trasformata in un impianto centrico a tre navate. La facciata, con il suo cornicione ondulato tipicamente barocco, recentemente restaurato, si scopre con un effetto di sorpresa. Elemento di un certo rilievo è l’antico portale cinquecentesco in pietra scolpita, anch’esso restaurato, proveniente probabilmente dalla chiesa di S.Pietro che era sita nell’area cimiteriale di Montefino, dove era presente secondo alcuni studiosi un convento Benedettino.
L’interno è a tre navate separate da colonne crocifere e divise da tre campate. La navata centrale presenta una volte a botte.
La tela della Madonna del Carmine del 1652, restaurata nel 2010 grazie al Fai delegazione di Teramo. Ogni anno gli abitanti festeggiano per ben due volte la Madonna del Carmine: il 12 maggio per ricordare un evento miracoloso e il 16 luglio perché è il giorno in cui la Vergine apparve al primo Padre dell’Ordine dei carmelitani, il Beato Simone Stock.
La Croce processionale del quattocento presenta attinenze artistiche con la scuola di Nicola da Guardiagrele, oggi risulta essere formata da elementi eterogenei e di epoche diverse. È probabile che, alcuni pezzi provenienti da altre croci o proprio realizzati da più artisti, siano stati assemblati nella nostra intorno al 1800, epoca da cui giungono i chiodi industriali che uniscono il tutto, come è risultato dal recedente restauro. L’originaria croce quattrocentesca, di cui oggi sono conservate solo alcune parti (Maria dolente, San Matteo, lamina del contorno), rimasta incompleta per motivi dovuti a furti o danneggiamenti (ricordiamoci che la croce è una croce processionale) è stata “rinnovata” attraverso aggiunte che l’hanno comunque resa un unicum.