Arte e Cultura

Il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata – Isola del Gran Sasso (TE)

santuario san gabriele dell'addolorata

San Gabriele dell’Addolorata (al secolo Francesco Possenti) è uno dei Santi più popolari al mondo e il suo Santuario, nel Comune di Isola del Gran Sasso (TE) è visitato ogni anno da circa due milioni di pellegrini.

Il Santo San Gabriele dell’Addolorata

Nato nel 1838 ed orfano di madre dall’età di quattro anni, Francesco visse a Spoleto (dove la famiglia si era trasferita, da Assisi) distinguendosi come leader delle compagnie giovanili e ballerino, fino all’età di 18 anni. La vocazione e l’ingresso al noviziato passionista arrivarono nello stesso anno, il 1856, quando Francesco entrò nel convento di Morrovalle (MC) e cambiò il suo nome in Gabriele dell’Addolorata. Dal 1859, a causa dei suoi problemi di salute, Gabriele si trasferì sul Gran Sasso dove, due anni e mezzo dopo, morì di tubercolosi. La sua fama cominciò nel 1892 quando, riesumate le sue spoglie, si verificarono prodigi tali che pochi anni dopo, nel 1908, fu proclamato beato e infine, nel 1920, Santo. Nel 1926 venne proclamato compatrono della gioventù cattolica italiana e nel 1959 Papa Giovanni XXIII lo dichiarò Patrono d’Abruzzo.

Spoglie-San-Gabriele

La Prima Basilica e il Convento

Il Santuario di San Gabriele è quasi incastonato nella cornice del Gran Sasso teramano. Qui nel 1215 San Francesco d’Assisi trovò un’edicola dedicata all’Annunziata. Nel 1216 fu iniziata, nelle vicinanze, la costruzione di un convento e di una chiesa più grande, dedicata a Maria Immacolata. Sappiamo di un restauro della struttura nel 1590 mentre nel 1847 il convento passò dai Francescani ai Passionisti che ingrandirono la chiesa nel 1908. La cupola e la facciata furono realizzate rispettivamente nel 1920 e nel 1929.

Entrando nella basilica antica, sulla navata destra, è pregevole, per la finezza dello stile gotico inglese, la cappella del Santo, inaugurata nel 1920, quando furono poste qui le spoglie di San Gabriele, in un’urna racchiusa in una statua metallica. Nella navata centrale, a ridosso della colonna destra del transetto, un piccolo recinto protegge la tomba del Santo, un luogo legato a molti eventi miracolosi. Il catino absidale ospita l’affresco che rappresenta la Gloria di San Gabriele, opera, come anche gli affreschi della cupola, di Ugo Scaramucci (1921).Sull’altare, l’Immacolata è una copia dello Scaramucci su originale di Gagliardi. Sul lato sinistro del transetto, l’organo a canne, arrivato nel 1908 dalla cattedrale di Pistoia, risale al XVIII secolo. All’inizio della navata sinistra, infine, una menzione particolare merita la splendida annunciazione fiamminga, del 1485.

Alla destra della basilica di San Gabriele dell’Addolorata sorge l’antico Convento. Entrando dalla sala-esposizione ci si può affacciare salla finestra che dà sul cortile dell’antico Convento, dove gli archi, evidenziati sul nuovo intonaco, richiamano la primitiva struttura del chiostro francescano. Al centro del chiostro, il pozzo di San Francesco, scavato nel 1216 e, sulla destra, una cisterna d’acqua piovana.

Procedendo dalla sala-esposizione verso destra, s’incrocia il corridoio-pinacoteca, con le pareti tappezzate di quadri, che conduce, sulla destra, alla Scala di San Gabriele (non aperta al pubblico). A metà corridoio, sulla destra, si apre la camera che fu abitata dal Santo nei suoi ultimi mesi, oggi trasformata in cappella. In fondo a sinistra, tornando indietro, c’è il Coro, del 1853, dove San Gabriele pregava. Uscendo dal coro, infine, sulla destra si trova il museo che raccoglie i ricordi più importanti di San Gabriele: oggetti e documenti personali e dei familiari, ex-voto e reliquie.

Il nuovo Santuario

nuovo santuario di san gabriele

Progettato negli anni ’60 da architetti della Scuola Giò Ponti di Milano, il Santuario vide la sua prima pietra posata nel 1970, sotto la direzione dell’Ingegnere Rino Rossi di Bologna. Interventi successivi di completamento e opere artistiche sono state poi realizzate nel corso degli anni da tante diverse personalità (Eugenio Abruzzini, Ugolino da Belluno, Guido Strazza, Nino di Simone, Paolo Annibali, Agar Loche, Mimmo Paladino).

Le misure sono grandiose (m 90X90) e il Santuario, di cemento bianco, vetro e acciaio corten, può contenere fino a 10.000 persone. La solenne consacrazione è avvenuta nel 2014, ad opera del Cardinale Ennio Antonelli, inviato speciale di Papa Francesco.

All’interno, gli spazi dell’aula basilicale sono divisi in parti complementari: il Presbiterio Maggiore, che occupa tre crociere, e il Presbiterio minore, in corrispondenza della crociera nord, a cui si aggiungono vasti matronei che si affacciano sulle crociere. Sulla parete di fondo, risalta la grande vetrata ad arco rovesciato, dominata dalla raffigurazione del Cristo – Luce ed affiancata da un mosaico a tutta parete (a sinistra un grande mantile bianco con pani e pesci, a destra la Vite Mistica, al centro il Tabernacolo in bronzo dorato).

L’altare centrale è sostenuto da una base rivestita di mosaico e l’Ambone, alla sua sinistra, è anch’esso mosaicato. Al centro delle quattro crociere, è collocato il grande Presbiterio Basilicale, opera dell’architetto Abruzzini, in graniti policromi, che fanno spiccare altare e ambone in marmo bianco. Agli angoli del transetto, quattro scalee bisenso immettono alla Cripta del Santo, uno spazio di 30x30m, inaugurata nel 1985 da Giovanni Paolo II.